la seconda parte della recensione del libro su venezia

eccomi qui

oggi vi scrivo la seconda parte della recensione del libro di cees nooteboom su venezia con delle frasi che mi colpiscono e dei posti da visitare se vi capitasse di andarci

le frasi che mi hanno colpito:

1. il tempo qui non pesa nulla. oggi mi devo occupare dell'acqua. tutto è un esercizio di ripetizione, la città deve essere riconquistata ogni giorno.

2. però furtivamente, navigando verso il labirinto delle paludi, tra gli animali acquatici, nella nebbia del primo mattino del primo mattino.

3. con nient'altro che il suono degli uccelli e lo sciabordio dei remi, l'acqua salmastra ferma e scintillante, la visione in lontananza ancora velata, la città avvolta nel suo segreto.

4. le vie d'acqua appaiono disegnate come alghe ondeggianti, come piante dotate di curvi tentacoli mobili, ma sono vie d'acqua nell'acqua, percorsi che bisogna conoscere come un pesce conosce la sua strada, canali in un'acqua che con la bassa marea torna a essere terra, terra bagnata, fango risucchiante, terreno di caccia del totano moro, della pettegola e degli scolopacidi alla perenne ricerca di vermi e piccole conchiglie nelle loro dimore di acqua e di sabbia.

5. tra quei due istanti il mondo avesse sognato qualcosa di impossibile, un sogno di palazzi e chiese, di potere e denaro, di potenza e declino, un paradiso di bellezza che ha cacciato via da sé stesso perché la terra non poteva sopportare una tale meraviglia.

6. non siamo in grado di immaginarci l'eternità nella sua essenza.

7. come l'acqua nei canali le loro parole ti fluiscono intorno, e come la luce del sole scompone in mille bagliori minuscoli le onde dietro le gondole.

8. io però mi sono armato, mi sono fatto una corazza di passato.

9. le voci del tempo che ti saltano addosso nei vicoli e sui ponti, come se fosse il tempo stesso a inseguirti.

10. suona una campana, ma non sai se è quella della chiesa che stai cercando, e questa non parla più del tempo.

11. sei tu che ti sei perso nel territorio del sogno, della favola, della fiaba, e se hai buonsenso ti lasci smarrire.

12. cercavi qualcosa, un palazzo, la dimora di un poeta, ma hai perso la strada, entri in un vicolo che finisce contro un muro o su una riva senza ponti, e a un tratto ti rendi conto che è proprio questo che conta, che solo adesso vedi quelle cose che non avresti visto mai.

13. una musica che va in crescendo nelle ore di luce, e poi quando scende la sera, si fa via via più sommessa finché non si sentono che degli assoli e, alla fine, l'aria isolata dei tuoi piedi che echeggia nel vicolo stretto e buio, sulle scale di marmo, poi soltanto il silenzio.

14. la sinfonia dei centomila piedi.

15. cinque minuti dopo torna a splendere il sole, il vento spazza la riva degli schiavoni, l'acqua è agitata come un'attrice nervosa, sento l'odore del mare ai miei piedi, mi sono infatti messo a sedere su una scaletta che affonda un pò dentro l'acqua.

16. non posso certo andargli a dire che sto conversando con petrarca e boccaccio.

17. il viaggiatore arretra davanti a quell'esplosione, per un momento non ne vuole più sapere, desidera sedersi su una panchina di pietra, sulla riva, osservare uno svasso in cerca di una preda nell'acqua verde e salmastra, osservare il movimento di quell'acqua, pizzicarsi il braccio per essere sicuro di non essere egli stesso scolpito o dipinto.

18. che un bel giorno si ribellino tutti quanti insieme dai quadri per esigere finalmente il compenso per dieci secoli di fedele servizio.

19. una giornata di piccole cose. starsene seduto a prua, sul vaporetto, nonostante il freddo e il vento, tormentato dalla pioggia; saltare sul ponte dal molo e poi dal ponte sul molo; desiderare di muoversi tutti i giorni così, sempre con il mobile elemento dell'acqua intorno, la promessa di un viaggio.

20. ti sposiamo, mare, in segno di vero e perpetuo dominio.

21. il prete chiede al grande santo del deserto di prestarci aiuto nella nostra debolezza.

22. il santo è colto nel momento più segreto, quello dell'ispirazione.

23. la stravagante idea di scrivere una cantata profana su un testo in latino.

24. li ci sono certi gorgheggi di stile medievali che ci siamo lasciati alle spalle già da moltissimo tempo.

25. il fatto è che questi maestri all'avanguardia si preoccupano tremendamente di sapere quanto hanno fatto i musicisti del passato, e tentano addirittura, a volte, di ringiovanirne lo stile. noi, invece siamo più moderni. io me ne frego di sapere com'erano le opere, i concerti, di cent'anni fa. io faccio quello che mi garba, secondo il mio intendimento e le mie conoscenze, e basta.

26. ma, al momento delle confetture di cotogna e dei biscotti delle monache, si scostarono le ultime nuvole del mattino con il sole che splendeva nel cielo di venezia.

27. un'aiuola a forma di cuore; non lontano di lì una collinetta di terra quasi color della sabbia con qualche mazzo di fiori appassiti o già secchi e una semplice croce di legno bianco e sottile, con dei sassolini posati sui bracci.

28. le luci arancioni che segnalano il canale di navigazione sono accese, le due isole, quella piccola e quella grande, scorrono come ombre sull'acqua scura, poi, all'improvviso, da dietro una nube nera arriva il lampo di rame del sole al tramonto.

i posti da visitare a venezia:

1. palude del monte

2. bacino di chioggia

3. canale di malamocco

4. valle palezza

5. palude della rosa

6. coa della latte

7. canale carbonera

8. palazzo ducale

9. santa maria dei miracoli

10. la pescheria

11. scuola di san giorgio degli schiavoni

12. l'isola dei morti

13. san michele

14. murano

vi lascio leggere la seconda parte della recensione del libro di cees nooteboom su venezia con delle frasi che mi colpiscono e dei posti da visitare

una sognatrice che non smette di combattere ♡

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