la conversazione immaginaria tra me e mio papà

eccomi qui

oggi vi scrivo di quando io da bambina andavo con mio papà a farci un giro in macchina che è vero ma quello che ci dicevamo io e mio padre e romanzato

e da un paio di giorni che mi sono chiedo cosa ci dicessimo io e mio padre durante quei giri in macchina...

così nasce l'idea di romanzare questa storia...

io e mio papà saliamo in macchina per farci un giro e mio padre mi racconta la storia della tigre e mi spiega che secondo un'antica tradizione cinese, l'espressione "avere la tigre" significa possedere una grande forza di volontà e di partecipazione per difendere la libertà e la giustizia sociale... e io incuriosita gli chiedo a mio papà di raccontarmi la storia e lui tutto felice mi racconta che durante la lunga marcia di mao zedong attraverso la cina, un soldato rivoluzionario viene ferito ad una gamba durante la vittoriosa battaglia contro l'esercito di chiang kai-shek e io ascolto un pò preoccupata per il povero soldato e il racconto prosegue con i suoi compagni lo abbandonano e poco dopo sopraggiunge la gangrena, cosicché il soldato crede di stare per morire e io piango per la tristezza e mio papà mi asciuga la lacrimuccia e guarda se è verde il semaforo e io sono triste ma mio padre mi dice aspetta di ascoltare il resto della storia e io mi asciugo le lacrime agli occhi e mio papà prosegue con il racconto e succede che sopraggiunge anche una violenta tempesta, così il soldato si trascina in una grotta e cade in un sonno profondo; quando si sveglia, si trova di fronte alla vista di una tigre e del suo cucciolo e io chiedo a mio papà ma perché hai regalato a mamma una tigre e non le ha regalato anche il cucciolo di tigre?? mio padre mi ha detto che quel regalo la visto in un supermercato e ha pensato che a mamma sarebbe piaciuto moltissimo e le ho regalato la tigre e la mamma era tanto tanto felice e io sono faccio il mio sorrisino bello e mio papà continua con il racconto con inizialmente l'animale si tiene lontano per la puzza della gangrena del soldato, che nel frattempo, il tigrotto si rifiuta di prendere il latte, provocando dolore alle mammelle gonfie della tigre, così il soldato pensa di bere lui stesso il latte di tigre e nasce così un'amicizia tra i due: il giorno dopo la tigre va a caccia portando al soldato una preda da mangiare; inoltre gli lecca la ferita fino a guarirla e io rimango meravigliata di ciò che racconta mio padre e mio papà continua con il racconto che ad un certo punto il soldato si stufa di questa situazione e cerca di tornare alla civiltà e inseguito dalle due tigri che lo considerano ormai uno del branco, giunge in un villaggio di contadini, che inizialmente non credono alla storia del soldato, ma poi arrivano le tigri, che in breve diventeranno amichevoli, difendendo anche tutto il villaggio dall'aggressione di chiang kai-shek e, in seguito, da altri nemici (giapponesi, europei, signori della guerra e altri) e il partito comunista cinese approva l'armonia che si vive nel villaggio contadino, ma ha altresì stabilito che le tigri debbano ritornare nella foresta oppure saranno messe in uno zoo, perché le tigri sono anarchiche e non conoscono la dialettica, quindi non possono trovare collocazione nell'organigramma del partito e fortunatamente i contadini non danno retta ai burocrati e nascondono più volte le tigri nel pollaio sui trespoli al posto delle galline e le tigri riusciranno così a difendere nuovamente il villaggio, facendo scappare altri nemici, prima giapponesi poi di nuovo quelli di ciankaishech e ritornano nuovamente i burocrati cinesi che, pur complimentandosi per il buon servizio delle tigri, ordinano di mandarle via, ma questa volta i contadini si ribellano e aizzano le tigri contro i funzionari con un gran ruggito e io sono la bimba più felice del mondo per il racconto e mio padre è tutto soddisfatto di vedermi felice.

le uniche cose vere sono il giro in macchina che ci facevamo io e mio padre e il peluche di tigre che mio papà a regalato a mia mamma... il resto è romanzato e inventato.

vi lascio leggere il mio racconto romanzato su cosa ci dicevamo io e mio papà durante il giro in macchina.

una sognatrice che non smette di combattere ♡

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