la prima decade

eccomi qui

oggi scrivo il post del blog di goofynomics di alberto bagnai dei suoi dieci anni di goofynomics e le dieci considerazioni

LA PRIMA DECADE

 (...come dicono quelli istruiti, quelli che dicono eleggibile invece di ammissibile. In realtà non sono dieci giorni, ma dieci anni, cioè un decennio...)

esattamente dieci anni fa, il 16 novembre del 2011, aprivo questo blog con https://goofynomics.blogspot.com/2011/11/i-salvataggi-che-non-ci-salveranno.html?m=1 questo articolo le cui vicissitudini vi sono state narrate in https://goofynomics.blogspot.com/2012/11/un-anno-vissuto-umoristicamente.html?m=1 quest'altro articolo. la tesi sostenuta, così scandalosa che quelli bravi si rifiutarono di pubblicarla, salvo poi farla propria https://voxeu.org/content/eurozone-crisis-consensus-view-causes-and-few-possible-solutions quattro anni dopo con l'onestà intellettuale che immaginate (cioè senza minimamente dar conto di chi l'aveva proposta in anticipo: e non c'ero solo io!) era che la crisi in cui eravamo allora invischiati e da cui non siamo usciti fosse principalmente una crisi di finanza privata, non pubblica, e in particolare di debito estero, non (necessariamente) pubblico. chi c'era lo sa, per chi ancora non lo sa forse è un po' tardi, e poi ora ci sono altre preoccupazioni più pressanti, mi rendo conto...

nello stesso giorno succedevano due cose: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Governo_Monti questa e https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2011:306:0008:0011:EN:PDF questa (per i pigri, quelli che il ditino je pesa, porelli, e non cliccano sui link: l'arrivo di monti e l'arrivo dell'austerità).

sono stati dieci anni di dibattito, anzi, di Dibattito (possiamo serenamente negare la maiuscola al ciarpame che abbiamo visto e tuttora vediamo in giro), un Dibattito archetipico, del tutto isomorfo a quello in cui siete oggi invischiati. uso il "voi" perché per quanto mi riguarda continuo a fare lo sforzo, che facevo nel 2011, di astrarmi dalle contingenze e mettere le cose in prospettiva. quello sforzo che nell'agosto del 2011 mi consentiva, da uomo di sinistra, di capire che il problema del paese non era l'impiego del tempo libero da parte dell'allora premier, e oggi mi consente di analizzare il dibattito cercando di evitare gli errori del passato, primo fra tutti quello di non difendersi dagli "amici", errori in cui invece vedo con rincrescimento avvilupparsi in molti di voi.

ma non è cambiato nulla.

non c'è una virgola da cambiare di quanto scritto da me e da voi in questi dieci anni (perché questo blog è una gigantesca opera collettiva), le vostre sofferenze (tutte) restano le mie, la mia vita è dedicata a voi così come lo è sempre stata da quando ho deciso che le ributtanti parole di aristide (qualcuno se le ricorderà), nel loro discriminare fra un'umanità "alta", legittimata a condurre, e un'umanità "bassa", bisognevole di guida, meritavano una risposta all'altezza dell'offesa da esse portate alla common decency.

molti di voi non sono in grado di capire (spiace) che le battaglie politiche si conducono, come tutte le battaglie che non si vogliono perdere, adattandosi al terreno e alle forze dell'avversario. io a mia volta in questo momento non posso passare ore a spiegare l'ovvio. l'ovvio devo darlo per scontato, e in questo abdico alla mia natura di insegnante (che nulla dovrebbe dare per ovvio).

ci sono tante cose che anch'io non capisco e tante altre che imparo ogni giorno, la mia tolleranza verso le altrui difficoltà di lettura della situazione attuale è infinita, perché questa difficoltà la condivido anch'io, come tutti, a tutti i livelli.

c'è solo una cosa che non tollero: che chi è stato qui dall'inizio (e non è assolutamente necessario esserci stati! semplicemente, a qualcuno è capitato...) non abbia capito non gli scritti (quelli, credetemi, nonostante la loro ovvietà tecnica non li ha capiti quasi nessuno - del resto, quelli bravi ci hanno messo quattro anni! - e sono certo che qui sotto ne darete ampia prova), ma lo scrittore. perché in questi dieci anni io mi sono offerto a voi in totale trasparenza, condividendo con voi ogni momento della mia vita, rispondendo a ogni vostra domanda, motivando ogni mia scelta tattica e strategica, https://goofynomics.blogspot.com/2018/01/sul-conservatorismo.html?m=1 inclusa la più eclatante. questo avreste dovuto capirlo e apprezzarlo. qualcuno non ci è proprio riuscito: spiace, ma se ne intuiscono le ragioni. chi mal fa, mal pensa. i traditori, gli infimi, hanno la mente offuscata e la favella intorbidita dal sospetto. ho imparato, negli anni, e grazie al dialogo con (alcuni di) voi, a capire qual è la matrice antropologica della tabe che corrode la nostra democrazia, il cosiddetto grillismo: il sospetto e la sfiducia di chi teme di essere fregato, perché appartiene al popolo silenzioso dei piccoli dottor livore che si sentono legittimati dal proprio fallimento esistenziale a tirare il pacco agli altri, e quindi, in modo piuttosto naturale, sono portati a sospettare che chiunque voglia tirarlo a loro. in fondo, questa è la ripugnante radice dell'ansia di "disintermediare": il non fidarsi di chi abbiamo chiamato a rappresentarci.

ma il mondo è complicato, necessità di rappresentanza e mediazione, e chi vi insegna il contrario vuole semplicemente fottervi, così come chi, in un allucinato delirio di onnimpotenza, vede tradimenti a ogni cantone (e li usa per giustificare i propri, la cui matrice è, sempre, la pochezza umana).

non ho mai cercato il vostro consenso come scrittore, non lo sto cercando come politico. stavo bene dov'ero, sto bene dove sto, starò bene dove starò. chi è sufficientemente intelligente da comprenderlo sarà anche sufficientemente conseguente da trarne le debite conclusioni. non siete, fra l'altro, nemmeno voi a decidere dove dovrò stare in futuro, ma qualsiasi cosa succederà mi troverà pronto e ovunque sarò resterò quello che sono e che a quasi sessant'anni non posso certo pretendere di smettere di essere.

tutto qua.

e ora mi accingo a pagare a caro prezzo il piacere che mi sono permesso, e non potevo non permettermi in un giorno come questo, di spegnere il telefonino per passare 25 minuti con voi...

la fonte = https://goofynomics.blogspot.com/2021/11/la-prima-decade.html?m=1

le mie dieci considerazioni su la prima decade:

1. in questo giorno del 2011 alberto bagnai ha scritto sul suo blog goofynomics "i salvataggi che non ci salveranno" ci ha detto che il problema era il debito privato non pubblico

2. sempre in questo giorno ma nel 2011 c'è stato l'arrivo di mario monti e l'austerità

3. quando alberto bagnai dice che ha imparato a non difendersi dagli amici vuol dire che ha imparato a fidarsi di voi lettori che seguite lui da dieci sul blog goofynomics e ogni anno andando hai goofy ma lui nota che gli errori che lui ha fatto voi invece non avete imparato da essi

4. alberto bagnai dice che non è cambiato niente... ma credo che qualcosa sia cambiato: molti di quelli che ti seguivano dieci anni fa pensavano di capito ma non si rendevano conto che non avevano capito #lebbbasi questo sarebbe bastato per fare un passo in avanti che non vedo

5. alberto dice che il blog goofynomics è un'opera collettiva in cui ha raccolto le vostre sofferenze e le ha fatte sue e la sua vita l'ha dedicata a voi lettori perché le parole di aristide erano state rivoltanti che meritavano una risposta all'altezza dell'offesa che lui aveva detto a voi

6. anche alberto bagnai tante cose non le capisce come tutti noi del resto e impara ogni giorno come anche noi del resto e la tolleranza verso la nostra lettura della situazione attuale la condivide anche lui con noi

7. alberto bagnai non tollera che voi lettori non abbiate capito lui come scrittore perché lui è stato trasparente con voi, ha risposto alle vostre domande e motivando le scelte tattiche e strategiche anche quella sul conservatorismo

8. alberto bagnai in questi anni si è domandato perché non vi fidaste e ha fatto in correlazione il fatto antropologico della tabe che corrode la democrazia e ha trovato la risposta nel grillismo: il fatto che i grillini sospettino degli e non abbiano fiducia nelle persone e anche perché sentendosi dei falliti devono scaricare questo livore a chi credono di fidarsi ma non rendendosi conto che in realtà loro non si fidano di lui e sappiamo che la radice di tutto ciò è la disintermediazione: loro non si fidano di chi li rappresenta è questo e un problema

9. chi vi dice che non c'è bisogno di rappresentanza e di mediazione vi sta prendendo per il culo e se chi nel suo delirio di onnipotenza vede tradimenti in ogni dove e li usa per giustificare i propri vuol dire che avete una pochezza umana imbarazzante

10. mi ricordo che alberto bagnai a sapiens³ ha detto che lui non ha mai cercato i nostri voti perché lui credeva che noi ci saremmo fidati di lui perché noi sapevano che lui non ci avrebbe mai tradito

vi lascio leggere il post di alberto bagnai per i dieci anni del blog goofynomics e le dieci considerazioni, così che possiate farvi un'idea vostra

una sognatrice che non smette di combattere ♡

p.s.

volevo dirgli che quei venticinque minuti per noi sono stati i più belli del mondo

#combattere ♧

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