in memoriam

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oggi scrivo il trentesimo post del blog di goofynomics di alberto bagnai e le due considerazioni

IL TRENTESIMO POST SU GOOFYNOMICS DI ALBERTO BAGNAI

IN MEMORIAM

(scusate, è un post personale, lo ho saputo mentre stavo scrivendo per voi un articolo sul fottuto euro, del quale sinceramente...)

https://www.youtube.com/watch?v=DS6U_aj55Xo carmina sublimis tunc sunt peritura lucreti, exitio terras cum dabit una dies.

http://www.guardian.co.uk/music/2012/jan/17/gustav-leonhardt dedicato a gustav leonhardt che non c'è più. mi consolo male, come posso, pensando che fra 5 miliardi di anni il problema sarà superato (come ci ricorda il saggio ovidio, non per niente abruzzese), e che comunque l'euro vivrà meno di leonhardt, ma sempre troppo. non è così off-topic. ogni tanto dobbiamo ricordarci di cosa è l'europa, di cosa è stata e di cosa potrebbe essere, per difenderci dai fessi che ci dicono che non la amiamo, che ci accusano di odio "ideologico" solo perché non vogliamo farci tagliare i salari del 20%, e solo perché non vogliamo che la cultura, la nostra cultura (manifestamente in molti, troppi casi non la loro) venga immolata sull'altare di un insensato rigore, che perfino l'amerikana S&P trova controproducente. ecco, sì, questa è un'altra consolazione: c'è arrivata anche S&P. non fa niente se c'è arrivata due anni dopo il sottoscritto, e qualche anno dopo brancaccio. l'importante è che ci sia arrivata. così ora sappiamo in nome di che e di cosa stiamo tagliando. in nome del niente. un niente molto più vuoto di quello al quale abbiamo affidato leonhardt.

(torno all'articolo, mit sehr viel bekümmernis in meinem herzen. ci leggiamo più tardi).

la fonte = https://goofynomics.blogspot.com/2012/01/in-memoriam.html?m=1

un breve estratto su gustav leonhardt dall'articolo del guardian:

musica classica

necrologio di gustav leonhardt di lionel salter

nel 1950 esordisce a vienna eseguendo l'arte della fuga di bach, che riteneva fermamente destinata al clavicembalo, ma di cui la fuga finale incompleta non faceva parte: scrisse una monografia sull'argomento e, 30 anni dopo, registrato il lavoro. si fece rapidamente un nome come clavicembalista, all'età di 24 anni divenne professore di strumento all'accademia di musica di vienna e l'anno successivo al conservatorio di amsterdam. lì si stabilì definitivamente e fu nominato organista alla waalse kerk, che vantava uno splendido organo del 1733.

in questo periodo iniziò a realizzare le sue numerose registrazioni - un concerto di johann christian bach sotto la direzione di sacher, il primo di quelle che sarebbero poi state tre registrazioni delle variazioni goldberg di bach - e, con un piccolo ensemble, dischi con il contenore inglese alfred deller, dal quale ha dichiarato di aver imparato molto sulle sfumature e sul fraseggio. formò anche il leonhardt consort, che per 20 anni fece degli strumenti storici la norma per questo periodo del repertorio a tal punto che in seguito dichiarò: "se ascolti un violino moderno, sei quasi sorpreso".

qui https://youtu.be/VxzY3tFTz9k c'è la suonata di gustav leonhardt su bach

la fonte del guardian = http://www.guardian.co.uk/music/2012/jan/17/gustav-leonhardt

le mie due considerazioni in memoriam e dell'articolo su gustav leonhardt:

1. la frase di gustav leonhardt è la più bella del mondo: "se si riesce ad essere convincenti, l'interpretazione suona autentica: se ci si sforza di essere autentici, non si sarà mai convincenti".

2. il suo modo di suonare e sicuro ma anche lucido ma sorprendentemente con umorismo e allegria tanto da stupire le persone che lo ascoltavano

vi lascio leggere il post di alberto bagnai, il breve estratto dell'articolo su gustav leonhardt e le due considerazioni, così che possiate farvi un'idea vostra

una sognatrice che non smette di combattere ♡

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