trucchi per utilizzare la punteggiatura in modo efficace

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oggi vi scrivo un articolo di skuola.net

TRUCCHI PER UTILIZZARE LA PUNTEGGIATURA IN MODO EFFICACE

l'articolo è di ilaria rosella pagliaro

le regole di punteggiatura in italiano sono spesso mal gestite, eppure sono essenziali per strutturare una frase e renderla intelligibile.

difatti, la capacità di padroneggiare le poche regole di scrittura della punteggiatura secondo gli standard stabiliti ci rende in grado di scrivere bene.

prima di tutto, occorre porsi una domanda essenziale: che cos’è la punteggiatura?? si tratta di una serie di simboli atti a chiarire il significato della frase. serve a stabilire il rapporto tra le proposte e le idee. d’altra parte, viene utilizzata per indicare, mediante segni, pause e inflessioni della voce nella lettura.

i principali segni di interpunzione sono: il punto, il punto interrogativo, il punto esclamativo, il punto e virgola, i punti di sospensione, i due punti, la virgola, le virgolette, il trattino e le parentesi.

PERCHÈ UTILIZZARE LA PUNTEGGIATURA??

in molti si possono porre questa domanda e la risposta più “pratica” è sicuramente la frase latina “ibis redibis non morieris in bello”, la quale era un tradizionale responso di una sibilla ad un soldato pronto per partire in guerra. in italiano significa “andrai tornerai non morirai in guerra”.

la frase è volutamente ambigua e sprovvista di punteggiatura. in questo modo vengono proposte due interpretazioni, a seconda di dove si desidera inserire le virgole.

se si pone come “ibis, redibis, non morieris in bello” si avrà un esito positivo: “andrai, tornerai, non morirai in guerra”. se invece si pone come “ibis, redibis non, morieris in bello”, il significato diventa opposto: “andrai, non tornerai, morirai in guerra”. due sorti completamente diverse per un paio di virgole!!

la punteggiatura rappresenta pertanto una maggiore chiarezza, maggior comfort per il lettore e maggiore qualità di scrittura. non per nulla ha origini molto antiche: apparve per la prima volta con i moabiti e i grammatici dell’antica grecia.

PUNTEGGIATURA: QUALCHE TRUCCO PER SFRUTTARLA AL MEGLIO

come accennato poco fa, la punteggiatura presenta alcune regole, ma nonostante la loro semplicità molte persone riscontrano alcune difficoltà ad applicarle. ad ogni modo, esistono alcuni semplici trucchi che possono aiutare ad utilizzare i segni di interpunzione in modo corretto.

per saper scrivere utilizzando una corretta punteggiatura bisogna leggere ad alta voce il testo o nel caso in cui non fosse possibile immaginare di leggerlo in pubblico.

in seguito, va effettuata una piccola pausa più o meno breve a seconda del segno di interpunzione che si incontra.

misureremo il tempo tramite i battiti di ciglia, al fine di sviluppare un esercizio discreto, attuabile anche nel silenzio di una biblioteca!!

LA VIRGOLA

la virgola segna una breve pausa nella frase. si tratta di un separatore che viene spesso utilizzato per far respirare il lettore e dare ritmo alla frase.

viene utilizzata in varie situazioni:

• quando si stila una lista o quando si desidera sostituire una congiunzione “e”, “o”, (la congiunzione appare solo prima dell’ultima parola). ad esempio: “devo comprare pane, marmellata, miele, frutta e sale”.

• per separare parole, gruppi di parole, per esempio: “non teme né il vento, né il freddo, né la neve”.

• prima delle parole, gruppi di parole o preposizioni per cambiare il ritmo della frase o accentuare un significato che si desidera dare: “mangio, ma un po’ più tardi”.

• per evidenziare un elemento posizionato all’inizio di una frase: “in cima alla torre eiffel, possiamo vedere tutta parigi”.

• per isolare o inquadrare parole, gruppi di parole o proposte che forniscono informazioni aggiuntive: “il bambino, stremato da quel primo giorno di scuola, si addormentò rapidamente”.

• dopo il nome del luogo nell’indicazione delle date: “roma, 5 agosto 1987”.

in molti si chiedono se sia lecito o meno inserire la virgola prima della congiunzione “e”: questa domanda non ha una risposta netta. in questo caso, difatti, la scelta di utilizzare o meno la virgola è soggettiva e di solito è alquanto opzionale. si può inserire se si pensa che ci sia bisogno di una pausa o uno stacco significativo.

la stessa accademia della crusca afferma che “l’uso della virgola resta una scelta stilistica personale, un modo per dare rilievo espressivo a singoli elementi di un testo, una maniera per conferire un particolare ritmo alla narrazione, ma, soprattutto, una scelta che determina significativamente lo stile comunicativo di un autore”.

ad ogni virgola che incontrate sostate il tempo di un singolo battito di ciglia, in questo modo capirete se il testo che state scrivendo avrà bisogno o meno di quella piccola pausa.

IL PUNTO

il punto indica la fine di una frase. ad eccezione dei titoli degli articoli, libri o film, una frase deve sempre terminare con un punto. inoltre, la parola che segue il punto deve sempre iniziare con una lettera maiuscola. la pausa ideale del punto è il tempo equivalente a tre battiti di ciglia.

I DUE PUNTI

i due punti sono generalmente usati per indicare o annunciare qualcosa nella frase, come un elenco, un’enumerazione o una citazione. molte volte sono utilizzati per offrire una spiegazione o un chiarimento in una frase, ad esempio: “non mi è piaciuto quel film: aveva un ritmo troppo lento”. è meglio evitare di ripetere i due punti nella stessa frase cercando, se possibile, di sostituirli con un “perché” o riformulando la stessa.

un trucco efficace per controllare se il ritmo della frase è corretto è immaginare la pausa dei due punti come due battiti di ciglia.

IL PUNTO E VIRGOLA

il punto e virgola viene utilizzato per mettere una pausa più lunga della virgola. è spesso usato per segnare una netta separazione nella frase senza usare un punto. il punto e virgola è sempre utilizzato al centro della frase e non è mai seguito da una lettera maiuscola.

questo segno di interpunzione è spesso sottovalutato, eppure può risultare molto utile; indica la fine del concetto espresso, senza però indicare il termine dell’idea generale, né la continuazione del concetto. è esattamente nel mezzo di queste due funzioni.

il punto e virgola viene spesso utilizzato per separare i termini di una lista introdotta da due punti, tuttavia è anche utile per separare le proposte o le espressioni che hanno una scarsa relazione tra loro, ma un legame logico: “il pianeta si sta riscaldando; i ghiacciai si stanno ritirando di anno in anno”.

anche in questo caso si può immaginare la pausa del punto e virgola con un tempo equivalente a due battiti di ciglia.

PUNTI DI SOSPENSIONE

i punti di sospensione sono tre (non due, non quattro, tre!!) e possono essere utilizzati in casi diversi. spesso esprimono dubbi o lunghe pause. in alternativa, possono esprimere la continuazione di un’enumerazione senza citarla (sostituendo la parola “ecc.”) o per non terminare con una parola poco carina. tra parentesi quadre, i punti di sospensione indicano un “taglio” in una citazione.

il tempo ideale per la pausa dei puntini di sospensione equivale a ben quattro battiti di ciglia.

IL PUNTO INTERROGATIVO E IL PUNTO ESCLAMATIVO

il punto interrogativo appare alla fine di una frase che pone una domanda. se posto tra parentesi indica incertezza, come ad esempio: “william shakespeare nacque il 23 (??) aprile 1564”. nelle domande indirette non viene utilizzato, esempio: “mi chedo se sia tornata a casa”.

il punto esclamativo, invece, esprime sorpresa, esasperazione, ammirazione, un ordine, ecc. viene utilizzato anche dopo l’interiezione o la parola che segna l’esclamazione. può anche essere posto alla fine di una frase per indicare la sua intonazione esclamativa.

la parola che segue il punto esclamativo o interrogativo deve sempre iniziare con una lettera maiuscola. per quanto riguarda la lettura, in entrambi i casi c’è la necessità di cambiare tono di voce per esprimere verbalmente il concetto.

VIRGOLETTE

le virgolette vengono utilizzate per inquadrare le parole o intere frasi che compongono una citazione. sono usate anche per indicare una parola, un’espressione, usata in un contesto insolito che si desidera sottolineare o qualificare, come parole straniere, slang, parole in gergo o espressioni dialettali.

PARENTESI

le parentesi sono usate per isolare una parola o un gruppo di parole all’interno di una frase, per aggiungere un commento, un chiarimento, ecc...

solitamente vengono utilizzate per le frasi minori, che potrebbero essere tranquillamente eliminate dal testo senza conseguenze per il concetto espresso, ad esempio: “luca non è riuscito a salire sull’autobus e (come al solito) arriverà in ritardo a scuola”.

per la corretta lettura di questa frase bisogna cambiare tono della voce quando si legge il commento espresso tra le parentesi.

I TRATTINI

i trattini sono un elemento di punteggiatura che permette di chiarire gli elementi elencati o di segmentare una frase. possono essere utilizzati anche in un dialogo, per indicare il cambiamento di interlocutore. inoltre, un po’ come le parentesi, vengono spesso usate per sottolineare un segmento di frase, ad esempio: “mario nonostante la febbre continuò a lavorare”. anche in questo caso occorre modificare il tono della voce per sottolineare il concetto espresso tra i trattini.

Tutto chiaro? Se ancora ci fossero dubbi, i nostri https://ripetizioni.skuola.net/lezioni-private/italiano tutor di italiano sono a disposizione per un bel ripasso di grammatica!!

la fonte = https://ripetizioni.skuola.net/blog/trucchi-per-utilizzare-la-punteggiatura-in-modo-corretto/

mi sono fatta questa domanda sciocca leggendo questo articolo:

• non capisco perchè se si scrive “ibis, redibis, non morieris in bello” “andrai, tornerai, non morirai in guerra” è positivo e se invece si scrive “ibis, redibis non, morieris in bello” “andrai, non tornerai, morirai in guerra” è negativo ma perchè??

così potete studiare anche voi come utilizzare correttamente la punteggiatura

una sognatrice che non smette di combattere ♡

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